Indagini di mercato per scelte informate.

L'ANTIFRAGILITA' COS'È


Se FRAGILE è qualcosa che viene danneggiato dai colpi, qualcuno che viene danneggiato dal caos e dall'incertezza,

ANTIFRAGILE è qualcosa che reagisce positivamente quando è esposto ai colpi; è qualcuno che si rafforza se sottoposto a stress.

Vi propongo di CONSIDERARE UN VALORE L'ANTIFRAGILITÀ, non la robustezza (quella che resta indifferente ai colpi; o presume di restare indifferente ai colpi).


IL DECLINO È PIÙ CHE ALTRO ITALIANO


Il male contro cui ci troviamo a combattere è il DECLINO (una lettura interessante: "Il declino economico dell'Italia" di C. M. Cipolla. Tratta del XVII secolo, ma prendere le distanze aiuta a leggere il presente senza troppa ansia).

Vi propongo di CONSIDERARE IL DECLINO UN PROBLEMA ITALIANO, non europeo.
L'italia non riesce ad offrire a prezzi competitivi i prodotti e i servizi che il mondo vuole.
Parlare di declino europeo è una scusa, per nascondere responsabilità squisitamente italiane.

Essenzialmente: la responsabilità di avere allentato la pressione competitiva, intesa come volontà di misurarsi con l'esterno, su due livelli: quello delle piccole imprese che si affermano e crescono "per istinto" e quello delle grandi imprese che si misurano nel gioco della concorrenza worldwide.


NOI, INTESI COME ITALIANI, NON CREDIAMO DAVVERO NEL MERCATO


Il nostro atteggiamento verso "il mercato" soffre di alcune peculiarità (che dobbiamo cercare di rimuovere).

IL CAMPANILISMO: comporta faziosità, diffidenza verso gli altri, esagerata fiducia nei legami famigliari, sfiducia nei legami che si formano nel mercato. Infatti è il familismo che minaccia l'esistenza in vita delle imprese famigliari italiane.

IL PROVINCIALISMO: comporta curiosità modesta per quanto accade lontano da noi, e avvitamento nelle cose cui siamo abituati. È per provincialismo che guardiamo al "fuori" con un misto di timore e intolleranza.

L'INDULGENZA VERSO I GIOVANI: comporta che siamo accondiscendenti verso i tempi lunghi di emancipazione dei nostri figli. Riteniamo prioritario assicurare loro protezione, più che stimolarli a misurarsi con le loro forze. È la nostra indulgenza che ruba loro il futuro.